domenica 6 ottobre 2013

Sassari contadina



SASSARI CONTADINA.
A cura di Mario Grimaldi 

Estati di altri tempi - La pennichella -

Nelle torride e lunghissime giornate estive, dopo essersi rifocillati presso "LA PARCA MENSA", le persone prima di riprendere il consueto lavoro eran solite fare il riposino pomeridiano: in genere gli uomini fuori nel cortile della casa, sdraiati all'ombra delle pergole o sotto qualche albero, donne e bambini in casa (le donne sfinite dal lavoro domestico si addormentavano quasi subito mentre i bimbi tardavano ad addormentarsi, però dovevan star in silenzio per non disturbare gli altri). 

Un silenzio quasi assoluto regnava in quelle ore su tutta la casa, interrotto ogni tanto dall'abbaiare di qualche cane inconsapevole dei suoi inutili latrati, mentre non era fastidioso, anzi esercitava un dolce potere saporifero sulla gente il coro continuo e monotono delle cicale; non però sui bambini che si rivoltavano continuamente nel loro giaciglio rinunciando, così, a sgattaiolare all'esterno per non incappare i "LA MAMMA DI LU SORI" che castigava inesorabilmente " LI CAGGAIORI" che si aggiravano in strada durante l'ora del riposo pomeridiano.-










LU VINDIOLU.
A cura di Mario Grimaldi 


Era un piccolo giro di pochi danari, un commercio di fine settimana, che lasciava ad altri ai nuovi bar dall'arredo lucente e dalle vetrine illuminate il giro più grande degli affari e dei guadagni. Solo nei VINDIOLI c'era pronta cassa.

E il vino più apprezzato era quello di proprietà venduto, magari nell'andito o in casa, fino a tarda sera, oltre l'ora di andare a letto, col figlio più piccolo che dorme sul letto a due piazze e la nuora che allatta il primo nato in un'aria calda e umida densa di fumo e dell'aroma aspro e forte del vino di San Quirico e di Santa Natolia. La sera sotto i brevi archi e negli oscuri angoli dei vicoli che come sguardi obliqui partivano da Via Lamarmora le ragazze si stringevano ai ragazzi e gemevano e ridevano eccitate dalle loro carezze tenere e pressanti, fino all'ora di chiusura delle semiporte. Poi era la notte dei poveri densa e affranta, spesso come le mura di tufo della vecchia muraglia su cui l'agave brillava verde e chiara nel frescore del primo mattino quando, specialmente il sabato, le semiporte si riaprivano per gli uomini che tornavano a casa dopo la notte brava trascorsa con gli amici in uno dei ritrovi li adiacenti dove il vino era assoluto protagonista di una serata trascorsa con l'unico diversivo meritato dopo una lunga settimana di lavoro per campagne o cantieri.....Uno sguardo al selciato splendido e luminoso della via lunga e chiara come una foce: e appagati al meritato riposo