martedì 5 aprile 2016

Origini delle religioni sarde: "EBREI A SASSARI"












A CURA DI: Mario Grimaldi                                         


Comunità Ebraica  dal periodo medioevale



Così, nel corso del XIV° secolo, nelle principali città dell'Isola si formarono comunità Ebraiche (Alijamas)




COMUNITA' DI SASSARI:

Questa si sviluppò dopo il 1340. Fu concentrata nel quartiere di San Nicola in un gruppo di fabbricati che si affacciavano  lungo le strade  in prossimità delle mura.


La sua consistenza crebbe  rapidamente arrivando a qualche centinaio di unità  facenti capo a una quarantina di famiglie . Si trattava prevalentemente di piccoli commercianti  e di artigiani. La loro convivenza con la comunità cristiana  fu buona e nel corso dei decenni gli ebrei andarono inserendosi nel tessuto urbano fino a confondersi con i cristiani.


                                                                              
PERO',  intorno al 1400 la convivenza tra le due comunità (e non solo a Sassari, ma in tutta la Sardegna) cominciò a guastarsi  influenzata dal clima di intolleranza nei confronti degli Ebrei che era percepibile nel resto d'Europa, in particolare negli stati dipendenti dalla Corona di Aragona. A partire dalla seconda metà del secolo  molte delle libertà ddi cui gli Ebrei avevano goduto fino ad allora furono limitate.
Segno evidente di questo mutamento si può trarre dal cambiamento di giurisdizione  cui nel corso del secolo furono sottoposti. Infatti, mentre precedentemente essi erano giudicati, come tutti gli altri cittadini, dal vicario reale, a partire dalla seconda metà del secolo furono sottoposti alla giurisdizione del procuratore reale. Molti ebrei approfittarono di questo clima di crescente diffidenza per abiurare, convertirsi al cristianesimo e inserirsi  nella nascente burocrazia finanziaria del Regno.
Purtroppo però il clima di crescente separatezza non cessò, per cui nel 1492 si arrivò all'editto di espulsione anche in Sardegna. La "cacciata " degli Ebrei fu un fatto doloroso : Le sinagoghe vennero chiuse e sigillate, probabilmente in seguito trasformate in chiese; la maggior parte degli ebrei sardi emigrò verso la Francia meridionale e verso l'Oriente dove trovarono modo di inserirsi in altre comunità. Anche se molte delle famiglie ebraiche residenti nei nostri territori, come suddetto, avevano preferito abiurare riuscendo nel periodo successivo ad integrarsi nella società sarda, si chiuse così una positiva esperienza plurisecolare di convivenza.
(MG)