martedì 9 febbraio 2016

FEUDO E SOCIETA' - LA CASTELLANA -

A cura di: Mario Grimaldi

La società feudale era una società maschile, in cui le donne non avevano nessuna delle libertà che oggi riteniamo fondamentali: non potevano ereditare il patrimonio dei genitori, non potevano scegliere il marito, sposandosi portavano allo sposo una dote di cui solo lui poteva disporre. Le dame appartenenti alle grandi famiglie tuttavia, godevano di alcuni privilegi che addolcivano la loro condizione. Il più importante era il rispetto di cui erano circondate: un’offesa fatta a una donna era la prima ragione dello scatenamento di una faida ergo nessun uomo assennato osava compiere un atto cosi grave.Un altro privilegio era la cultura: mentre gli uomini, impegnati fin da piccoli nel duro mestiere delle armi, erano quasi tutti analfabeti, le donne imparavano a leggere e scrivere, conoscevano il latino, erano grandi lettrici, sapevano suonare e cantare.

Nelle case reali, dove si riteneva fondamentale un certo grado di istruzione per il principe ereditario, erano le regine che si occupavano della sua educazione.L’ultimo elemento che giocava in favore delle donne di rango era dato dalle continue assenze del marito. Sempre preso tra guerre, razzie, cacce e tornei, il castellano era costretto ad affidare il castello alla moglie e, se questa era una donna di carattere, ecco che da semplice moglie del signore diventava la vera signora del Castello.
Erano dunque le donne che, quando lo sposo era lontano, davano gli ordini alla servitù, gestivano il patrimonio di famiglia, amministravano la giustizia, esercitavano le attività caritatevoli, fondamentali per il prestigio del castellano e, in caso di estremo pericolo, coordinavano addirittura alcune delle delicate operazioni per contrastare un assedio: approvvigionare velocemente di viveri il castello, sistemarvi all’interno i contadini in fuga e provvedere addirittura a rinforzare le difese.
Insomma avevano il loro da fare.
@mariogrimaldi.




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