mercoledì 3 settembre 2014

QUATTRO MORI IN BANDIERA.




Sassari (20 maggio 2014)



A CURA DI MARIO GRIMALDI

Sulle origini dello stemma della nostra regione esistono ,da secoli, tra gli studiosi di araldica e tra gli storici svariate teorie e interpretazioni. Secondo una tradizione di studi, che risale alla cultura sarda del 
seicento, lo stemma avrebbe avuto origine nell'età dei quattro Giudicati, che lo avrebbero adottato per celebrare le loro vittorie sugli arabi, rappresentati con le teste dei mori e con la benda sugli occhi in segno di sconfitta.... A richiesta di alcuni amici, interessati a questo argomento, penso possa considerarsi cosa gradita approfondire un po di più la ricerca mirata a quel cercare di fornire risposte più soddisfacenti: 
Dunque, lo stemma dei Quattro Mori è diventato per antonomasia il simbolo della nostra Regione.(iniziamo col dire che da un punto di vista araldico si tratta di un'insegna presente in stemmi, medaglie e bandiere: una croce rossa in campo bianco con la testa di un moro bendato in ciascuno dei quattro quadranti.
Le più antiche notizie storiche risalgono al secolo XV°. In effetti essa era di origine catalana: le quattro teste di mori sono riferibili ad antiche imprese del regno d'Aragona nei confronti dei regni mori della penisola iberica, in particolarte alla battaglia di Alcoraz (1096), nella quale la miracolosa apparizione di un guerriero vestito di bianco splendente con una croce rossa sul petto (San Giorgio, poi assunto come protettore del Catalogna) avrebbe condotto alla vittoria Pietro I° di Aragona, e dopo la vittoria sarebbero state trovate sul campo di battaglia quattro teste di mori bendate e coronate, simbolo della dignità regale. Allo stato attuale delle cose non è dato sapere per quale motivo questa insegna, che in Aragona fu presto sostituita dallo scudo con i colori giallo e rosso a bande, sia stata poi utilizzata nel regno di Sardegna ed i pareri degli storici sono diversi. La tesi che potrebbe apparire più ragionevole è che, nel momento di aggiungere alla federazione catalano-aragonese un nuovo regno, ci si fosse posti, da parte dei conquistatori, il problema di dotarlo anche di uno emblema: la prima attestazione di esso si troverebbe infatti nel sigillo di una carta di privilegio per il municipio cagliaritano, datata 1328, pochi anni dopo la conquista. Quando i territori isolani passarono ai Savoia il simbolo continuò a essere usato e addirittura fu inserito al centro dei grandi stemmi gentilizi della nuova dinastia. Nel corso di quello stesso secolo XVIII°, però, i mori, che precedentemente erano raffigurati con una benda sulla fronte, presero ad essere raffigurati con una benda sugli occhi, secondo Vico Mossa per la distrazione nella fattura di un nuovo punzone, utilizzato per sostituirne uno più vecchio, in cui la reale posizione delle bende era diventata illeggibile. Una volta proclamata l'unità dì Italia sembrò che l'antico simbolo del Regno sardo fosse caduto in disuso, ma dopo la fine della prima guerra mondiale, con l'affermarsi della cultura sardista, esso divenne l'insegna del Partito Sardo d'Azione e prese ad esser nuovamente considerato come il simbolo della sardità. Quando, dopo l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana , fu istituita la Regione Autonoma della Sardegna, il simbolo ufficiale della Regione divenne appunto quello dei Quattro Mori. Infatti con il D.P.R (decreto del Presidente della Repubblica) del 5 luglio 1952 (trascritto nel Registro Araldico dell'Archivio di Stato di Roma il 28 ottobre 1952 e nei registri dell'Ufficio Araldico il 14 dicembre 1957):
"< Concessione alla Regione autonoma della Sardegna di uno stemma .. d'argento alla croce di rosso accantonata da quattro teste di moro bendate.">.
Una successiva deliberazione all'inizio degli anni 2000 ha fissato la collocazione delle bende sulla fronte e l'orientazione delle quattro teste dei mori a destra.
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