sabato 5 ottobre 2013

Monte d'accoddi



Il Museo di Sassari Sanna, ha nel suo interno una delle più importanti collezioni di reperti nuragici e di archeologia neolitica della Sardegna. La civiltà nuragica, si sviluppò i in Sardegna fra l'età del Ferro e quella del Bronzo, lasciandoci, come testimonianza, delle singolari torri megalitiche coniche, chiamate appunto NURAGHI.
A poca distanza dalla città, ci sono degli scavi prenuragici: Il sito in questione è quello di Monte d'Accoddi.
A quanto pare le idicazioni di scavare in quella zona provennero direttamente dal Ministro dell'Istruzione, all'epoca Antonio Segni ; Grazie al suo intuito, sono stati trovati dei reperti di inestimabile valore: dei templi simili allo stile mesopotamico; si presume a tutt'oggi che a realizzare i templi si stato per volontà di Uruk, che era un sacerdote assiro / babilonese, che approdò sulle coste sarde. Chiaramente apriamo il dibattito su questo tema alla ricerca di nuove testimonianze e materiale relativo al Sito.
Buona serata. (SAMUELE)



Città

LA CITTA'

     Uno dei problemi emergenti dei primi del secolo scorso in Sardegna è stato quello relativo allo sviluppo delle città e delle aree urbane. L'interesse degli studiosi e dei politici era rivolto prevalentemente alle zone interne, al sottosviluppo delle aree rurali e all'arretratezza dell'agricoltura e della pastorizia, visti come importanti fattori di quella generale situazione di disagio economico-sociale che caratterizza storicamente la cosiddetta questione sarda e che, ancor oggi, affligge l'isola. 
    In città come SASSARI (e Cagliari) si sono manifestati e si manifestano ancora dei fenomeni negativi che sono tipici dei grandi centri urbani: uno sviluppo edilizio disordinato, prodotto di una incontrollata speculazione e della mancanza di piani urbanistici più razionali; un aumento sempre più progressivo del traffico con pesanti conseguenze anche di ordine ecologico; un accelerato DEGRADO DEI CENTRI STORICI, sempre più invisibili e in abbandono; un continuo peggioramento della qualità della vita, soprattutto per le crescenti difficoltà nell'uso degli apparati amministrativi; una progressiva diffusione della criminalità e della droga, ma anche della povertà, della disoccupazione, del malessere sociale. La Causa? mah!


Suonatori di cornamuse in Largo Macao

Chiesa - Latte dolce



La chiesetta del "LATTE DOLCE"


Non sono molti, ormai, ad avere, a Sassari, ricordi precisi di quando il Latte Dolce era una chiesetta immersa nella campagna, accessibile soltanto attraverso un viottolo. Vi si svolgevano pellegrinaggi che per la durata ed il carattere del percorso, erano veri e propri atti di mortificazione. Soprattutto in ottobre dalla città si partiva all'alba per giungere alla chiesetta campestre in tempo per la prima Messa in modo che si potesse esser di ritorno per l'ora del lavoro.


Questi pellegrinaggi erano tanto più caratteristici in quanto vi partecipavano (recandosi a piedi) le gestanti o le madri che avevano partorito da poco, specialmente quelle che avevano qualche difficoltà per l'allattamento: si rivolgevano all'effigie di Nostra Signora del Latte Dolce, appunto mentre allatta Gesù, una singolare immagine in tutta la Sardegna ove raramente la Madonna è effigiata con tanta umanità. L'affresco, rinvenuto casualmente in mezzo ai rovi e tra le rovine di quella che probabilmente fu la chiesetta campestre più antica di Sassari (o almeno quella di cui si hanno più vecchie notizie), è ritenuto da allora miracoloso e venerato soprattutto dalle giovani madri.


Ora la chiesetta, ricostruita attorno a quella reliquia pittorica, è immersa, non più nella queta campagna del "MONTE", bensì in uno dei più frastornati ammassi di cemento armato del popolare quartiere, ma continua a mantenere la sua antica dignità tra palazzoni quasi tutti fatti in serie.