lunedì 31 marzo 2014

Il leone nella storia




Il leone ebbe un notevole fascino sui Sassaresi del passato, se si va a pensare come abbia trovato successo quale elemento decorativo soprattutto nelle campagne appartenute al ceto nobiliare o a congregazioni religiose. Andiamo quindi a “caccia” dei leoni superstiti nelle tenute agricole sassaresi. La prima tenuta appartenne, nel Settecento, a don Stefano Manca marchese di Mores e alla moglie donna Anna Maria Amat Tola, per poi passare nel 1792, attraverso una divisione ereditaria assai combattuta fra alcune casate sassaresi, al conte Antonio Ledà d'Ittiri. Era la tenuta di Santa Maria di Pisa, un tempo composta dalla villa di campagna, annessa cappella, giardino e vigna, ed oggi suddivisa tra il PIME e la Congregazione vincenziana. Nel giardino delle suore vincenziane si ammirano due coppie di leoni: la prima è ai lati di una particolare fontana posta nella parte più interna e il leone di destra sorregge lo stemma Amat mentre il sinistro quello dei Manca; l'altra coppia è posta presso l'ingresso e i leoni, assai rovinati dal tempo, dovettero in antico fare bella mostra sui plinti del cancello principale della tenuta, demolito probabilmente nel primo Novecento. Questi due leoni, che sembrano reggere con le zampe anteriori degli stemmi quasi del tutto consumati, sono databili ritengo al pieno Settecento e non al medioevo come avanzato in passato e li vedo assai simili a quelli che esistono ben distanti da Sassari nella seconda tenuta, in una porzione del comune che non indico perché sarebbe oggi assai facile asportarli: sorreggono ancora lo stemma quasi cancellato dell'Ordine Francescano, proprietario dell'ampio fondo agricolo. Infine resta il mio preferito, in una tenuta che fu dei Quesada: un leone scolpito tra fine Settecento e primissimi dell'Ottocento forse da quell'Agostino Pinna che tirò poi su nel 1815 il campanile di Tissi. L'espressione del muso (fotografia, è lo scarico di una fontana-serbatoio) penso possa ben simboleggiare il sassarese “Me n'affuttu”...


MERCATO



A cura di :  Mario Grimaldi

Quanta storia può farci ricordare questo tratto di Via mercato che si articola tra P.zza Pescheria, angolo Via Rosello dove incrocia e sbocca in porta di Macello: il mitico storico mercato con i suoi folcloristici commercianti, le massaie in transito, i pensionati che stanziavano all'interno e all'esterno delle bettole e dei piccoli bar. I profumi, i sapori, le zuffe... insomma una
animazione, che specialmente durante le mattinate, non deludeva la curiosità dei Sassaresi.
Il tutto, naturalmente, oltre l'aspetto meramente storico del sito, che in tempi più remoti, ha ospitato diversi e importanti uffici governativi.
(foto di Antonio Carta)


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