domenica 9 febbraio 2014

COSA CI RACCONTA SASSARI DEL CARNEVALE.


  A cura di : Mario Grimaldi


COSA CI RACCONTA SASSARI DEL CARNEVALE.
Si potrebbe dire che Sassari è stata una città ... antesignana del ballo, perché , si apprende da E. Costa - la città stipendiava un maestro di ballo, chiamato dagli spagnoli <EL DANSADOR> , e si avrebbero di esso carte d’archivio fin dal 1590 -

Le famiglie dei nobili sassaresi che organizzavano balli per carnevale nelle loro lussuose abitazioni, richiedevano i servizi dei <maestri> per la preparazione delle copie per meglio superare le difficoltà dei balli non troppo facili, quali la -gavotta - e il - minuetto - Ma anche la popolazione di ranghi più bassi, naturalmente non nei palazzi che non avevano , ma all’esterno nelle vie centrali e piazze organizzavano i loro balli. 


E’ opportuno ricordare quanto scritto dal costa a proposito di lu carrasciari sassaresu: (((Fin dal giorno in cui apri gli occhi alla luce, Sassari festeggiò il carnevale e nessuna città dell’isola fu così pazza durante il tempo concesso dalla chiesa a questa baldoria mascherata o senza maschera. Il carnevale di Sassari fin dai tempi lontani è stato sempre gaio, veramente originale. Ai suoi piacevoli spassi prenderanno parte indistintamente tutti i cittadini, dal nobile al plebeo, dal ricco al povero. In Sassari non si eleggeva il re dei pazzi, come in Francia, ma si diventava matti per il re Giorgio, chiamato confidenzialmente Giogli. La maggiore importanza di un carnevale non consiste infatti nelle superbe mascherate, nei ricchi carri allegorici, nelle sfarzose cavalcate di cavalieri riccamente vestiti in costumi di diverse epoche, ma la nota veramente caratteristica e la vera originalità consistono nella partecipazione appassionata di tutta la cittadinanza al comune divertimento, poichè lo spirito carnevalesco invade invade ed eguaglia tutti. La nobiltà, sotto la maschera, non ha scrupolo di confondersi col popolo in piazza, come il popolo non ha ritegno di confondersi con la borghesia. )))