domenica 24 maggio 2015

1915 - 1918 (in occasione del centenario di entrata in guerra dell'Italia - 24 maggio 1915.)


La “GRANDE GUERRA” durò più di quattro anni, dall’agosto del 1914 all’ 11 novembre 1918; si svolse prevalentemente in Europa e su cinque Fronti:

Fronte occidentale << si estendeva per circa 1000 Km. ai confini della Conf. Elvetica >>

Fronte orientale << si estendeva per quasi 2000 Km dal mar Bianco al mar Nero >>

Fronte Turco (si suddivideva in tre parti): << esteso per 700 Km, dal mar nero al Caspio quello russo-turco; quello turco-inglese, che si estendeva in Mesopotamia per 500 Km. e dall’Egitto alla Palestina per 1000 Km; il Fronte turco-francese attestato lungo le frontiere del Libano>>

FRONTE  ITALIANO << APERTO NEL 1915, ESTESO PER 250 KM.(dal lago di Garda all'Adriatico)>>
Fronte Balcanico << esteso per 500 km. da Belgrado, in Iugoslavia, Valona, Albania>>.


La Germania doveva combattere su due fronti, quello occidentale ,contro la Francia e orientale, contro la Russia (ritenuta poco pericolosa).I generali di Guglielmo II contavano di ripetere la guerra lampo franco-prussiana del 1870, quando Parigi, cuore della nazione, era stata occupata dopo poche settimane di combattimenti. Per attaccare le difese francesi da nord, nel punto più debole, conveniva passare dal Belgio, che però si era dichiarato neutrale. Calpestando tutti i diritti internazionali, le truppe tedesche invasero brutalmente il Belgio ai primi di agosto del 1914; alla fine del mese erano a soli 40 Km. da Parigi.Fu qui, però, che la <guerra lampo> fallì . 
Tra il 6 e il 12 settembre, nel corso di una delle battaglie più sanguinose che la storia ricordi, l’esercito francese riuscì a fermare i tedeschi e a respingerli oltre il fiume Marna, dove restarono poi bloccati, prima di un nuovo attacco generale,per più di un anno. Gli eserciti dei due schieramenti scavarono buche e gallerie per decine e decine di chilometri e vi si sistemarono, sparandosi ogni giorno, continuando a provocare la morte di migliaia di uomini, riuscendo solo a spostarsi di pochi metri: era cominciata la terribile << GUERRA DI TRINCEA >> , le battaglie quotidiane della fanteria contro il nemico, ma anche contro il freddo, la fame, le malattie, la pioggia che allagava le trincee. Anche sul Fronte orientale i piani tedeschi si erano rivelati troppo ottimisti. I Russi, infatti, sebbene sconfitti in Prussia, più a sud si difesero validamente contro gli Austriaci, costringendoli a retrocedere. Nell’atlantico e nel Mare del Nord , intanto la Germania scatenava con i suoi sommergibili una micidiale offensiva contro il traffico mercantile tra i porti dell’Intesa. 


Questa attività avrebbe avuto probabilmente l’effetto di esaurire le capacità di resistenza della Francia e dell’Inghilterra, alle quali bloccava gran parte dei rifornimenti; ma si trasformò in una grave sconfitta diplomatica per la Germania quando cominciò a coinvolgere anche le navi dei PAESI NEUTRALI. (Il 7 maggio 1915, infatti, un sommergibile tedesco silurò il transatlantico LUSITANIA che affondò con i suoi 1200 passeggeri, tra i quali si trovavano molti Americani. Le proteste degli Stati Uniti provocarono l’arresto temporaneo della guerra sottomarina e permisero alla Gran Bretagna di irrigidire il BLOCCO ECONOMICO che aveva stabilito contro gli Imperi centrali). Ma veniamo all’Italia: lo scoppio della guerra ci aveva colti di sorpresa, ma il nostro Paese rimaneva neutrale per tre ragioni: (1°) - PERCHE’ si era ritenuto oltraggiato dagli alleati Austriaci che non l’avevano tempestivamente avvertito della loro intenzione di bombardare Belgrado; (2°) - PERCHE‘ la maggior parte del Parlamento e del Paese era contraria all’intervento nel conflitto; (3°) PERCHE' i Liberali giolittiani ritenevano l'Italia non pronta ad affrontare un conflitto .

Erano: < pacifisti > i cattolici, in particolare il nuovo Pontefice Benedetto XV°, e lo era anche la maggioranza dei socialisti, in contrasto con la maggior parte dei loro colleghi europei. Gli < interventisti > negli schieramenti politici più diversi e fra numerosi intellettuali, erano i socialisti riformisti, i repubblicani e gli irredentisti, oltre ai nazionalisti capeggiati dal poeta Gabriele D’Annunzio e da Benito Mussolini che era stato espulso dal partito socialista proprio per il suo acceso interventismo. Tutti costoro volevano la guerra contro l’Austria per Trento e Trieste; alcuni però sognavano un < bagno di sangue generatore> al termine del quale sarebbe nata un Italia nuova, autoritaria e forte. Esattamente in linea con queste tendenze agirono i tre uomini che decisero realmente l’entrata in guerra dell’Italia: il re V. Emanuele III°, il presidente del Consiglio Antonio Salandra e il ministro degli Esteri Sidney Sonnino. Senza consultare il parlamento, essi conclusero con gli Alleati (Inglesi e Francesi) il PATTO DI LONDRA ,   

un accordo segreto in base al quale, in caso di vittoria, l’Italia avrebbe ottenuto i territori del Trentino, dell’Alto Adige, dell’Istria e inoltre il protettorato sull’Albania. Alla fine Salandra ricevette i pieni poteri dal Parlamento e il 24 MAGGIO 1915 l’Italia dichiarò guerra alla sola Austria. Scavalcando il Parlamento su un tema così importante per la nazione, il re aveva avviato la monarchia sulla strada dell’autoritarismo e della 
anticostituzionalità. Il Parlamento Italiano fu praticamente forzato ad approvare il patto di Londra. L’Italia entrò in guerra a fianco della TRIPLICE INTESA : L’esercito venne schierato lungo una linea che andava dallo Stelvio a est, fino al Mare Adriatico nei pressi di Monfalcone,  a Ovest (Fronte Italiano). I soldati erano in parte volontari, ma soprattutto RICHIAMATI nell'esercito con l'arruolamento obbligatorio. Negli ultimi anni del conflitto, quando l'esercito era ormai decimato, furono chiamati alle armi anche i ragazzi
 di diciotto anni.
Anche sul Fronte Italiano si combatté una guerra di trincea.
Nel primo anno di guerra l’esercito italiano perse circa 250.000 uomini fra morti, dispersi e prigionieri.



Tutto il materiale presente in questo post resta di dominio dei legittimi proprietari, ivi comprese le foto reperite nel web. (©2015 Mario Grimaldi)

La fine del Giudicato di Torres




Nel lontano 1259, essendo rimasta da da sola e priva di discendenti aspiranti al trono, Adelasia di Torres nel suo testamento lasciò il trono nelle mani della chiesa.
Queste ultime sue volontà, non vennero assolutamente rispettate e scoppiò una violenta guerra tra i Doria e il Giudicato di Arborea. I due contendenti arrivarono alla pace nel 1293 e si spartirono equamente il regno mettendo per sempre fine al Giudicato di Torres.

Sassari non venne invece spartita e diventò una repubblica. Al governo venne messo un podestà. La città in quel periodo iniziò ad assumere le sembianze attuali. Ebbe una crescita di notevole spessore sia economico che culturale.
Venne edificata la cinta muraria e, oltre al palazzo del podestà, vennero costruite numerose chiese.
Nel 1295, in seguito alle pressioni di Papa Bonifacio VIII , Anagni fu sede di un trattato di pace tra i Franco Angioini e i Catalano Aragonesi.
Fu quella una manovra spericolata che vide nascere il regno di Sardegna e di Corsica affidato nelle mani degli Aragonesi, in cambio della restituzione alla chiesa
del Regno di Sicilia. Una operazione scellerata perchè non si tenne conto del fatto che la Sardegna aveva già un assetto politico-istituzionale ben collaudato.
Di cosa accadde in seguito ne parleremo in un altro capitolo. ( Per Sassari Storia - RUGGERO )


venerdì 1 maggio 2015

Sassari Storia di una città.

In questa città siamo diventati uomini e donne, qui vivono le nostre genti e vigono le nostre tradizioni,gli usi, le consuetudini e una lunga storia. 
Molti di Noi, costretti alla lontananza, non possono non sospirare pensando alla nostra SASSARI; se pur cittadini di altre città, nel ricordo degli anni più gioiosi e spensierati della loro vita qui trascorsi, non possono ignorare il loro cuore ricco di palpiti che 
li fa sentire vivi e che li inorgoglisce delle Loro origini.
In questi ultimi decenni la nostra città è stata investita da mutamenti di grande portata che ne hanno modificato a fondo la fisionomia, il modo di vita e di lavoro nonché, inevitabilmente, la mentalità dei suoi abitanti.
E' intendimento di questa Amministrazione ripercorrere, insieme a Voi che ci arricchirete coi vostri contributi, i momenti più importanti della storia, della cultura e delle quotidianità cittadine. Il tentativo è, dunque, quello di individuare i più significativi elementi di rinnovamento che caratterizzano la sua situazione odierna non trascurando nel contempo quegli aspetti di continuità che la legano al suo passato; tutti gli argomenti, le testimonianze, la storia, i personaggi illustri e non, gli aneddoti gli avvenimenti, LE FOTO,etc etc.. costituiranno i segmenti necessari per il raggiungimento del suddetto scopo.....




#sassari
Ieri abbiamo trasmesso uno showreel di quella che è stata la mole di lavoro del mese precedente. Oggi trasmettiamo un video un po' più curato per spiegare esattamente quale è la missione di Sassari Storia. Ricordiamo a tutti gli amici presenti sul nostro spazio, che noi non abbiamo bisogno e intenzione di trarre profitti da questo hobby. Tutto gratuito e tutto a disposizione degli iscritti. Anticipiamo che è in fase di esecuzione e di studio, il tanto agognato programma che di volta in volta racconterà gli aneddoti e le vicende storiche riguardanti la nostra magnifica città. Con l'ausilio degli esperti, si parlerà di storia attraversando i vari periodi. Chiediamo gentilmente a tutti i nostri amici/membri, di condividere questo video per rendere pubblica la nostra missione. Sassari storia... è sempre con Voi. PS : Chiunque avesse del materiale storico da inviarci, potrà farlo pubblicamente personalizzandolo e dotandolo di un minimo di recensione storica. Grazie per la vostra attenzione. ( Per Sassari Storia Manuela Trevisan ) #sassari
Posted by Sassari Storia Redazione on Mercoledì 29 aprile 2015