sabato 9 agosto 2014

LA NOSTRA SASSARI DI ALLORA



RICORDI DI UNA GIORNATA D'ESTATE.
ACURA DI:











Allora, niente macchine parcheggiate, anche perché i Frati non lo avrebbero permesso, salvo in casi eccezionalmente rari. Quelli stessi Frati che erano provetti maestri pasticceri (confezionavano delle deliziose torte, tra le quali maggiormente si distingueva, , quella che era la zuppa inglese - diverse volte da bambino, dopo la messa della domenica ho avuto occasione di assaporare quelle eccelse leccornie -); quelli stessi Frati, dotati di una pazienza di Francescana memoria, allorché dovevano sopportare tutte le nostre marachelle di ragazzini quando ci ospitavano , la domenica pomeriggio, presso i locali adiacenti al Convento e adibiti a sala cinematografica - "Cinema Belvedere" si chiamava - dove si poteva assistere alla proiezione di films decisamente adatti all'età degli spettatori:
"Maciste, Ercole, I tre Moschettieri, Alibabà e i quaranta ladroni, la lampada di Aladino, il ladro di Bagdad etc.etc.". Ma non solo, la loro sopportazione era illimitata durante le lunghe serate estive, quando riuscivamo a trasformare l' arioso piazzale in un reboante stadio ruzzando da una parte all'altra dietro ad un improbabile pallone di cuoio oramai giunto al limite del suo logorio. Senza contare del frastuono assordante di grida di incitamento quando, intenti a cimentarci nelle battaglie o in tornei , alla maniera di antichi guerrieri o leggendari cavalieri: Lancia in resta e spade sguainate (armi rigorosamente di legno) ci scontravano ai limiti del piazzale, in prossimità delle scalinate che ascendevano verso Via Mons. Marongiu e Viale San Francesco o verso l'inizio della discesa che sgusciava verso Viale Trieste; spesso i buoni Fraticelli dovevano intervenire, avvalendosi delle loro capacità diplomatiche , per sedare gli animi concitati riuscendo ad evitare qualche punto di sutura su qualche testolina "calda"; con la loro bonaria mediazione e proponendo qualche nuovo gioco, meno cruento, riuscivano a riportare la situazione entro un limite accettabile. Ed era allora che, anche le numerose ragazzine che fino a quel momento erano state inerti spettatrici, potevano usufruire degli spazi mischiandosi insieme a noi nei classici e normali giochi tipo Guerra Francese o ruba bandiera. Qualche volta, a proposito delle ragazzine, ricordo che si permetteva loro di giocare con noi anche "a figurine", non certamente per nostra bontà d'animo ma, solamente perchè le consideravamo un ghiotto bocconcino dal punto di vista di quello che era considerato un facile "abbuzzo",dato che con indole maschilista eravamo, spesso erroneamente, convinti che esse fossero dei facili polli da spennare nel gioco delle figurine a calata dal muro o nella sopraffina arte del " palmo e zembo" nel gioco dei ballocci.
Incredibile come a volte, solo il visionare una bella foto possa far tornare alla mente tanti, ma tanti ricordi che per poterli tutti raccontare occorrerebbe scrivere un libro!
Mario Grimaldi.






RICORDI DI UN ESTATE LONTANA



RICORDI DI UN ESTATE LONTANA

A CURA DI
PAOLO GRINDI








Ecco una foto eccezionale, Primo Carnera a Platamona. Il prioprietario di questo bel documento è Gaetano Manconi, è ritratto con Carnera lo zio omonimo Gaetano Manconi. Gaetano era molto conosciuto a Sassari, bravo paroliere, cantante, aveva un complesso "gli 007".