martedì 1 dicembre 2015

Tornei caccia cavalieri





A CURA DI: Mario Grimaldi



COMPORTAMENTI.



E' vero, non solo erano molto turbolenti i cavalieri agli ordini dei feudatari o dei castellani arricchiti che avevano comperato un titolo nobiliare , ma anche molto pericolosi nelle loro scorribande: causavano alle campagne e persino ai monasteri dei gravissimi danni... Allora si cercava di distrarli appunto con questi rodei nello svolgersi dei quali potevano sfogare tutti i loro istinti guerrieri in scontri senza esclusione di colpi fra due squadre di cavalieri opposte. Il Rodeo si svolgeva in un apposito recinto sotto l'attento sguardo di esperti, che poi premiavano i migliori, ovvero quelli che restavano in vita. In un secondo tempo furo ammesse ad assistere allo "spettacolo sportivo", anche dame e damigelle vestite con i loro abiti più belli e di fiori incoronate. 
Allo stesso modo i cavalieri erano però anche , diciamo così, distratti da una altra loro grandissima passione: LA CACCIA, che si praticava con grande dispiego di cani, battitori e suono di corni. Cacciavano soprattutto il cervo, ambitissimo anche come dono a personaggi di riguardo, e il cinghiale, pericolosissimo, che costò la vita a molti nobiluomini. Senza poter poi dimenticare la silenziosa caccia col falcone ritenuta più elegante e più simile ad un' arte che non allo sfogo di "istinti violenti".
M.G.