mercoledì 27 novembre 2019

Da sottu . Così dicevano a suo tempo.


A cura di CAPITANO - GIUSEPPE IDILE



Quando ancora non esistevano le fogne, tutto era molto più difficile. Certo, il problema degli escrementi per strada e della pipì gettata dai vasi da notte dalle finestre è lungo come la storia dell'uomo.....dopotutto, senza un sistema fognario è impossibile che gli scarichi possano andare in un luogo diverso dalla strada.
Sassari in alcune zone adiacenti al castello, aveva a disposizione dei canali particolari dove confluivano i rifiuti neri , ma ho letto da qualche parte che il suo utilizzo fosse spesso interrotto per scarsa manutenzione. Durante tutto il medioevo, solo i castelli (e forse i conventi) avevano dei bagni piantati su alte colonne montanti (ricavate nelle murature), che permettevano di raccogliere i rifiuti organici in locali al di sotto delle fondazioni; Esisteva anche "l'espurgo" all'epoca e infatti gli escrementi dei nobili venivano raccolti e portati dai servi nelle campagne vicine. In tempi più moderni, alcuni avevano nelle proprie abitazioni dei bauletti con un buco tondo in superficie, che veniva usato per i bisogni. Negli antichi statuti Sassaresi, c'era un articolo, esattamente il n°70, che vietava tassativamente di gettare acque nere o quant'altro dalla finestra di casa durante il giorno. Bisognava aspettare la sera ed esattamente agire solo dopo tre rintocchi di campana che arrivavano dalla sede del comune. Il regolamento diceva che prima di qualsiasi lancio bisognava urlare per tre volte la frase " TI GUARDA" sostituita in seguito dalla più celebre " DA SOTTU". In quel tempo tante furono le diatribe tra i goliardici abitanti lanciatori di Sassari. Molti burloni infatti effettuavano il lancio di lu PABBIROTTU, ben prima di pronunciare e urlare gli avvisi di legge., il resto lascio alla vostra immaginazione. Tempi duri... anzi tempi sporchi!