domenica 12 ottobre 2014

STORIA A PICCOLE DOSI: VIABILITA' - LA STRADA DI CARLO FELICE.






A CURA DI Mario Grimaldi



"La strada del RE"
Era il 6 aprile del 1822: a Cagliari il viceré Marchese di Yenne, colloca in Piazza San Carlo la prima pietra miliare della nuova strada che, seguendo approssimativamente l'antico tracciato romano della Karalis-Turris, unirà il capoluogo a Sassari e Porto Torres, dopo un percorso complessivo di 235 Km.
L'anno successivo iniziano i lavori, nei quali vengono impiegate numerose maestranze sarde, ed hanno termine 6 anni dopo. Se consideriamo i mezzi a loro disposizione, dobbiamo proprio ammettere che i lavoratori sardi e i tecnici piemontesi non hanno certo battuto la fiacca!
I Cagliaritani, quasi increduli per tanta sollecita  < generosità > dimostrano la loro riconoscenza ribattezzando YENNE la Piazza San Carlo; quindi danno il nome di Carlo Felice non solo al largo che unisce la Piazza alla Via Roma, ma anche alla nuova arteria, e proprio al Km. 0 innalzano una statua al re in sembianze di antico Romano; Carlo Felice indica col braccio destro il percorso della <sua> strada, ma lo indica in senso ... del tutto inverso alla giusta direzione.
E' fuori dubbio che la nostra isola, e quindi anche tutto il territorio SASSARESE, si giovò molto della nuova arteria, e che Carlo Felice, dal tempo della dominazione romana, fu il primo ad agire concretamente per migliorare (se non addirittura per creare ) la rete viaria della Sardegna: Si dice che, per l'esecuzione, avesse stanziato il 10% dell'appannaggio che gli spettava come viceré.....

Storia e Geografia - IN MOLTI CASI BINOMIO PERFETTO -

A cura di; Capitano Musica







Geografia e storia del territorio.


Con la collaborazione di Mario Grimaldi, esaminiamo un breve cenno storico geografico sui nostri territori. E' sicuramente utile trattarlo, d'altro canto la nostra città e la sua lunga storia sono parte integrante della stessa storia della Geografia e storia del territorio.
La nostra Isola è una delle terre più antiche che, con la Valle d'Aosta, il Trentino - Alto Adige e la Liguria, tutte insieme furono tra le prime regioni ad emergere dalla profondità delle acque (per quanto ci riguarda la Nurra e il Sulcis sono tra le più vecchie d'Europa, e già sovrastavano, come piccole isole, il mare che ancora sommergeva il resto della penisola italiana.
Sembrerebbe una contraddizione, dunque, che l'uomo popolò per ultima i nostri territori pur essendo i più vecchi d'Europa, è necessario perciò cercare di capire il perchè di questa apparente contraddizione: 

"COME MAI UNA TERRA COSI' ANTICA FU L'ULTIMA AD ESSERE ABITATA DALL'UOMO".
Come spesso accade studiando la storia, anche in questo caso sarà la geografia a rispondere al quesito: quasi sempre, infatti, le vicende dei popoli vengono condizionate dall'ambiente naturale in cui essi vivono. Se si osserva una cartina dei paesi mediterranei si nota immediatamente che la Sardegna è la terra più isolata dal continente: la distanza che la separa dalla terraferma, infatti, non è mai inferiore ai 190 Km (Capo Ferro - Monte Argentario), si può immaginare allora quale immenso ostacolo, una distanza del genere, potesse costituire per gli uomini primitivi, che ricavavano le loro imbarcazioni scavando faticosamente i tronchi degli alberi! ed ecco allora una prima risposta. Se, poi si esamina la carta fisica della Sardegna, e si pone attenzione alla sua configurazione orizzontale (le coste): per almeno i tre quarti dei loro 1897 Km di sviluppo, dette coste si presentano compatte, alte e rocciose e comunque poco accoglienti e prive di approdi naturali; solo a sud e a sud-ovest (da Cagliari e fino a Bosa, è possibile ricavare dei porti.
Secondo gli esperti, a questo punto, la conclusione è semplice:



L'UOMO E' GIUNTO TARDI NELL'ISOLA ANCHE PERCHE' IL SUO LITORALE NON GLI OFFRIVA SICURI PUNTI DI APPRODO. INOLTRE UNA TERRA DIFFICILE DA GUADAGNARE NON FAVORISCE SICURAMENTE LA COLONIZZAZIONE E QUINDI NON APPARE IMPORTANTE E DI CONSEGUENZA NON DESTA INTERESSE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO E COMMERCIALE; AL MASSIMO POTREBBE ESSERE SFRUTTATA COME BASE MILITARE.




Grotta di Campu Lontani (SS) Questa caverna modellata dagli agenti atmosferici, ci racconta la lunga storia dell'ambiente isolano.