giovedì 6 marzo 2014

CENNI STORICI SULL'OSPEDALE SASSARESE


Di: Mario Grimaldi

CENNI STORICI SULL'OSPEDALE SASSARESE: Le prime notizie storicamente certe dell'esistenza in Sardegna di ospedali sono connesse all'esistenza di xenodochi, ovvero ospizi per l'assistenza dei pellegrini voluti dalle prime comunità cristiane. Questi ospizi presto si trasformarono in ospedali quando il principio dell'assistenza agli ammalati entrò a far parte del patrimonio culturale comune.

Per SASSARI si ha notizia dell'esistenza di ospizi e lebbrosari nell'antica città di Torres fin dal secolo XII, affidati ai monaci di San Leonardo di Pisa (San Leonardo di Bosove) sotto la sovrintendenza dell'arcivescovo e dell'abate di Saccargia: Quando più tardi, SASSARI divenne la capitale del giudicato, accanto all'Episcopio fu aperto l'ospedale di Santa Croce o dell'Annunziata, posto sotto l'alta sorveglianza del Comune di Sassari che ne affidava l'amministrazione a consoli appositamente eletti (nei documenti del tempo venivano comunemente indicati come administratores et protectores hospitalis pauperum Sanctae Crucis): << scrive E. Costa " Gli affari venivano deliberati dal Consiglio Maggiore (della città), che nominava il personale del Pio Istituto, composto di un amministratore generale, dell'Economo o Procuratore, del Maggiordomo, dei medici e chirurghi e del capellano">>.

L'Ospedale, unitamente al lebbrosario, continuò a essere amministrato dal Comune fino al 1585, quando si decise di affidarlo ai Fatebenefratelli, che però furono costretti a lasciare nel 1601 dai consoli del Comune, pare << come scrive Manno "per non avere soddisfatto agli obblighi assunti con la città">>. 

Nel 1639, però, furono richiamati i Fatebenefratelli, anche perchè negli ultimi decenni l'Ospedale era andato scandalosamente decadendo (il Costa riferisce ancora che siccome L'Ospedale godeva del diritto d'asilo, "I delinquenti che vi si rifugiavano erano talmente cresciuti di numero che il pubblico, specialmente le donne, rifuggivano dal recarsi a visitare gli ammalati">>). 

Così il Comune affido loro (F)atebenefratelli) nuovamente la gestione dell'Ospedale e vi aggiunse anche la direzione del lebbrosario. I religiosi, pur tra mille difficoltà e mille gelosie, offrirono un servizio di grande qualità, soprattutto durante il periodo della grande peste del 1652 nella quale Sassari si ridusse ad avere 5000 abitanti, perdendone quasi 20 000. 

L'Ospedale in seguito continuò a svilupparsi e vi fu aperta anche una farmacia. Passata l'isola ai Savoia, nel 1768 l'Ospedale, pur rimanendo affidato ai religiosi, prese a essere seguito anche da una congregazione composta da eminenti cittadini. Nella seconda meta del Settecento l'edificio fu ampliato, venne dotato di una sala anatomica e fu posto sotto il controllo di medici di valore. 

Nel 1806 l'amministrazione tornò ai Fatebenefratelli che la tennero fino al 1820, quando l'istituto fu definitivamente affidato alla congregazione, che avviò la costruzione di un nuovo ospedale. Il (per allora) nuovo edificio realizzato per progetto dell' architetto Gaetano Berio, fu inaugurato nel 1849; il nuovo Ospedale mantenne la vecchia denominazione e pur tra mille difficoltà economiche prese a funzionare.

Per Sassari Storia - Mario Grimaldi




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