sabato 9 aprile 2016

Personaggi sassaresi Salvator Ruyu.




                                                                                                                        



Salvator Ruyu (alias Angniru Canu)

"E' nato a Sassari nel 1878 e ivi è morto nel 1966). 

Era un letterato e poeta ed ha iniziato i suoi studi a Sassari laureandosi in Legge, dopo di ché prosegui gli studi presso la facoltà di Lettere di Roma, dove fu aiutato da Grazia Deledda, che godeva di Lui una gran stima, ad inserirsi negli ambienti letterari della "Cronaca Bizantina" di Angelo Sommaruga. 

Ha iniziato giovanissimo (nel 1902) con la raccolta di versi < A vent'anni > e con <il Canto d' Ichnusa > che venne edito in occasione della posa, sul monte Ortobene di Nuoro, della statua di Cristo Redentore. Alcune parti del poemetto < L'eroe cieco, pubblicate dalla "Rivista Sarda" nel 1919, lo resero apprezzato a livello nazionale conquistando, perfino, le lodi del D'Annunzio, 


Rientrato a Sassari si impegno nell'insegnamento presso istituti superiori, senza trascurare l'ambito giornalistico: fu in modo particolare apprezzata la sua opera di curatore della pagina letteraria del giornale cittadino "L'ISOLA", che fece diventare esperienza per i giovani scrittori e poeti isolani. Fu così

allora che, nel 1928, cominciò a pubblicare, utilizzando lo pseudonimo di AGNIRU CANU, poesie in vernacolo sassarese che apparirono sull' ISOLA e, nel secondo dopoguerra, su LA NUOVA SARDEGNA, tutte in seguito raccolte nei volumi Agniureddu e Sassari véccia e noba.











Con Agniureddu e Rusina è nato il personaggio di Agniru Canu:


è un giovane contadino, dalla personalità ,creatasi pian piano, che racconta la realtà, mai nascosta, ma anzi sempre messa in rilievo, delle origini e dei rapporti con la terra sarda.
Agniureddu e Rusina è un poemetto d'amore, mentre Sassari veccia e noba rappresenta, come il poeta le vive, pur nella mitizzazione dei tempi passati e da lui vissuti durante la sua infanzia, le realtà sassaresi."