giovedì 18 settembre 2014

Don Simone Deliperi - Sassari -


A CURA DI: Mario Grimaldi.




La  discendenza  dei DELIPERI può esser tracciata a partire da Vincenzo e Simone (germani), che vissero nella prima meta del millecinquecento, ognuno di essi fu l'iniziatore dei due rami nei quali si divise la famiglia.
I due fratelli che diedero origine alle due genealogie erano Simone e Vincenzo:
SIMONE che fu giurato in Sassari nel 1537 era padre di due figli, il primo si chiamava Francesco che sposò una De La Bronda (la discendenza di questo si estinse nel diciassettesimo secolo); il secondo era Simone II sposato con una Paliacio. I suoi discendenti furono fregiati del cavalierato ereditario nel 1559 e ottennero la nobiltà nel 1600. Durante lo scorrere dei secoli costituirono altri rami, vivendo principalmente a Sassari, in quel di Bonorva ma anche in altri paesi.

VINCENZO il suo ramo fu il primo di quelli feudali familiari.; ebbe un altro figlio che si chiamava, anch'esso Vincenzo (i discendenti di questo si trasferirono a Cagliari e vi rimasero fino alla morte dell'ultimo col quale si estinse il ceppo). 
Il secondo era Andrea che fu l'iniziatore dei DELIPERI GODIANO.
Il terzo, Giovanni che rimase a Sassari (nel 1599 cavaliere e nel 1600 nobile); uno dei suoi figli chiamato Cristoforo sposò una CASTELVì' , ereditò la baronia di Sorso ma la sua discendenza si estinse nella prima metà del secolo diciassettesimo. 
Allora il ramo discendente da VINCENZO, durante il corrente sec. XVII , si arrogò il diritto della successione scatenando una intricata vertenza giudiziaria. Andrea continuò a risiedere a Sassari e i uoi nipoti nel 1630 ottennero il riconoscimento del titolo nobiliare: da uno di loro, quel Gavino, si ebbe la discendenza diretta di MARIA TERESA (era ricchissima), che nel 1789 ebbe in possesso il marchesato di Busachi., feudo che venne acquistato per la somma di 66.000 scudi sardi; versò in contanti la metà dell'importo ma dopo alcuni anni non fu più in grado di onorare le successive rate ed il fisco reale provvide all'avio dell'iter per la confisca del tutto. Ma la marchesa , che nel frattempo era convolata a nozze con Stefano Ledà, ebbe a resistere nel giudizio finché, nel 1800 raggiunse un accordo con il quale cedette al fisco una parte del feudo:
(Dovette cedere Fordongianus e Villanova Truschedu ma conservò il titolo e Busachi).