lunedì 12 ottobre 2015

Sassari storia

#sassari

Ieri abbiamo trasmesso uno showreel di quella che è stata la mole di lavoro del mese precedente. Oggi trasmettiamo un video un po' più curato per spiegare esattamente quale è la missione di Sassari Storia. Ricordiamo a tutti gli amici presenti sul nostro spazio, che noi non abbiamo bisogno e intenzione di trarre profitti da questo hobby. Tutto gratuito e tutto a disposizione degli iscritti. Anticipiamo che è in fase di esecuzione e di studio, il tanto agognato programma che di volta in volta racconterà gli aneddoti e le vicende storiche riguardanti la nostra magnifica città. Con l'ausilio degli esperti, si parlerà di storia attraversando i vari periodi. Chiediamo gentilmente a tutti i nostri amici/membri, di condividere questo video per rendere pubblica la nostra missione. Sassari storia... è sempre con Voi. PS : Chiunque avesse del materiale storico da inviarci, potrà farlo pubblicamente personalizzandolo e dotandolo di un minimo di recensione storica. Grazie per la vostra attenzione. ( Per Sassari Storia Manuela Trevisan ) #sassari

Pubblicato da Manuela Trevisan su Mercoledì 29 aprile 2015

Amore amicizia fedeltà un'unico enorme sentimento: "Il cacciatore e il suo gregario".

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A cura di : MARIO GRIMALDI

L’uomo lasciò scivolare la bicicletta , come in una leggera planata, lungo la discesa dalla cima del crinale, dopo aver affrontato una salita faticosa ( da percorrere in quelle condizioni) senza essersi risparmiato nel pedalare. L’animale, che amorevolmente trasportava nella cassetta alloggiata vicino al manubrio, con i suoi occhietti attenti scrutava la campagna, ricca di secolari ulivi, ma, a quei tempi parca di abitazioni - solo qualche casupola contadina - e sparse qua e la ,disperse nelle centinaia di ettari, qualche casa padronale appannaggio dei signori.Il vecchio cacciatore, che fino a quel giorno non aveva mai perso una giornata di attività venatoria, da una vita durante la quale era stato accompagnato dal suo gregario, amico unico e vero caratterizzato dalla sua tipica peculiarità canina: fedeltà incondizionata, tentava di raggiungere la sua postazione, quando ad un certo punto qualcosa accadde.
Aveva superato i settant’anni, era ancora forte, perfettamente in forma, per quanto poteva permettere l’età di esserlo; eppure, quel giorno si accorse che vi era qualcosa che non andava per il verso giusto. Infatti si sentiva disturbato da uno strano capogiro, cercava di trovare, dentro di se, il motivo di quel, per lui raro malore: “ < Ma sarà perchè ancora non ho consumato la colazione, oppure, forse, anche, quel bicchiere di vino in più che mi pare aver bevuto la scorsa notte durante la cena...”> Aveva appena terminato di pensare quando improvvisamente la ruota anteriore della bici stallo sulla strada sterrata e ricca di sassi, il rendersi conto che stava per cadere e che ciò effettivamente accadesse fu tutt’uno.
Rovinò in una impervia cunetta e solo la provvidenziale presenza di un pino, col suo tronco ne fermo il pericoloso rotolare. Perse i sensi per qualche minuto e una volta riavutosi si rese immediatamente conto di aver una gamba fratturata: ed ora come riesco a risalire sulla strada si chiedeva mentre stringeva i denti per il lancinante dolore. ... Roki!!! gridava, Roki... Roki !!!, ma dopo diversi tentativi si accorse che il suo richiamo era inutile, e fu questo che lo getto tra le braccia di un ansia talmente forte da fargli dimenticare il dolore procurato dal trauma subito. “Sarà morto il mio cane, avrà riportato qualche frattura anche lui, povera bestia, e quindi non avrà neanche la forza ne il fiato per rispondere al suo padrone”. Intanto si erano fatte circa le ore 18 del pomeriggio, di quel pomeriggio novembrino, umido e un tantinello anche freddo. L’uomo, se pur di grande coraggio, si sentiva smarrito ed ogni tanto le sue labbra si schiudevano in un smorfia di crudele dolore e di disarmante costernazione per quanto poetesse esser accaduto, soprattutto al suo fido amico.Passarono alcune ore, quasi angosciose, ma finalmente, Zio T...., intravide in lontananza, sul ciglio del viottolo, la luce di una torcia che faceva da padrona nel buio della notte oramai sopraggiunta; udiva un latrato sempre più vicino e insistente che squarciava l’assoluto silenzio della campagna. Ebbene si! , Roki, non si era procurato neanche un graffio nella caduta ma si era reso subito conto di non poter intervenire in aiuto del suo amato padrone. La saggia, se pur istintiva decisione da parte della creatura fu quella di attivarsi per cercare aiuto, pr diverse ore tento di attirare l’attenzione nei pressi di alcune case ubicate li intorno, ma non sempre l’intelletto umano è compatibile in termini di comunicazione con quello animale, quindi qualche pietra e perfino qualche calcio allontanava il cane. Quel cane che però è il caso di dire”non demordeva” portando avanti la sua missione finchè non ebbe successo quando incontrò quella sensibilità umana che lo capì, lo seguì e dunque soccorse il suo padrone. Tutto fu risolto per il meglio.Questa è una storia vera, potrebbe sembrare una storia di ordinaria amministrazione, lo sappiamo tutti che gli animali suffragano nella maggior parte di eventi sfortunati i loro padroni, e non solo; ma se pensiamo che molti esseri umani ogni giorno si macchiano di quell’infamante esercizio della omissione di soccorso, ebbene allora diamo un notevole valore all’operato di queste creature non umane che meglio dimostrano (scusando il gioco di parole) l’umanità.

(Fatto accaduto circa ottant'anni or sono a Sassari in Località Filigheddu).

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