domenica 30 agosto 2015

IL GELATAIO






A CURA DI   Mario Grimaldi




Noi da bambini(nel primo pomeriggio svegliavamo l'omino dei gelati appena appisolatosi sopraffatto dal caldo ma anche dal lavoro, che anche se non lo sembrava doveva esser abbastanza faticoso... e vediamo perché) - 
Era d' estate , il sapore estivo di allora possiamo ancora gustarlo con il ricordo di questo personaggio che con le sue apparizioni fugaci e periodiche ha lasciato un ricordo, ancor oggi, vivo e piacevole: portava a noi bambini di allora, nelle ricorrenze delle grandi festività, ma anche nell'ordinarietà delle comuni giornate trascorse nella calura cittadina a passeggio per le vie , un gradito refrigerio sotto forma di cono da farcire con i più disparati gusti di quelle bontà tanto apprezzate e che per gustarle, ci costringevamo anche a lunghe file (con le venti lire in mano).
I bimbi erano, infatti gli avventori più affezionati e fedeli, tutti, anche i più poveri riuscivano ad avere dai genitori qualche soldino per potersi comperare il gelato. Arrivavamo presso il carrettino di corsa, agitando in aria le monetine tenute strette tra il pollice e l'indice e , ordinato il gelato " tutto crema" o "crema e
cioccolato" o "solo cioccolato", restavamo li fermi in trepida attesa, seguendo con apprensione la paletta, sempre avara a nostro giudizio, che riversava nel cono o nella coppetta di cartone la "celestiale" manna.
La preziosa merce era contenuta in due o più (a seconda di quanti gusti erano disponibili per la somministrazione) sorbettiere che altro non erano che recipienti di rame allogati negli appositi spazi del piccolo e bianco carretto entro buche cilindriche, dalle pareti rivestite di sughero pressato. Tra le pareti interne di queste e quelle esterne delle sorbettiere correva tutt'intorno del vuoto, a mo di intercapedine, che veniva riempito di ghiaccio tritato e sale; un sacco di iuta ben attorcigliato ne sigillava l'orlo, isolando il ghiaccio dalla temperatura esterna e ritardandone così la liquefazione.
Sulla parte libera del piano del carrettino faceva spicco un - porta coni - di vetro e, quando era in atto.... lo smercio, il coperchio di ottone cromato di una delle sorbettiere; in basso, invece, sul lato che dava verso il sellino del triciclo, si apriva una piccola nicchietta quale dimora della scatola contenente
la scorta dei coni....
FASCINO BAMBINO....
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