mercoledì 29 ottobre 2014

IL GRAMMOFONO




A CURA DI Mario Grimaldi


"IL GRAMMOFONO"

In assenza delle orchestrine o del fisarmonicista "colmava" il pomeriggio di qualche giorno festivo, anche se non soddisfaceva a pieno i ballerini a causa del breve durata di ogni brano musicale che riproduceva. 

Certamente colui che, tra i primi, ne ha posseduto uno ha conseguito un notevole successo giacché, questa macchietta che regalava la musica da ballo, aveva suscitato una grande passione e un irrefrenabile voglia di sano divertimento negli animi dei nostri nonni e delle nostre nonne.
La sera si riunivano, in genere in casa del proprietario del meraviglioso marchingegno per sentire i canti e la musica; i vecchi e sopratutto i bambini, evidentemente molto incuriositi parevano scrutare ogni angolo della macchinetta per tentare. orse, di capire dove accidenti era nascosto l'omino che suonava e cantava.
L'orgoglioso possessore era indaffarato per fermare e avviare il piatto su cui operava continuamente i dischi. Sollevava con disarmante disinvoltura il pickup per sostituire le puntine, lo riabbassava dimorandolo con sicurezza sull'inizio del solco, stando, nel contempo però, ben vigile affinché nessuno si avvicinasse più di tanto a quella"miracolosa invenzione.
Miracolosa sopratutto per i giovanotti poiché quando suonava quel valzer galeotto avevano la irrinunciabile e felice occasione di poter cingere la vita, più che in qualsiasi altra occasione, della ragazza da corteggiare avvicinandosi in maniera, per allora, in altre circostanze disdicevole, più del normale.