venerdì 8 agosto 2014

ANNI 40 GITA.



A CURA DI: Capitano



Mia nonna posa davanti alle tende tedesche nel 44 
Ormai la guerra era finita. le campagne dell'agro sassarese, si erano popolate. Stare in città durante il periodo della guerra era diventato pericoloso. A dire il vero, la nostra città non ha corso seri pericoli. A parte la bomba che ha parzialmente distrutto la stazione danneggiandone seriamente un'ala, mia madre mi diceva sempre che si sentiva qualche sporadico colpo di mitragliatrice. Una di queste era collocata proprio nella strada che conduceva alla campagna dei miei nonni. Addirittura veniva utilizzata quasi sempre da due o tre militari che ormai erano diventati di casa. Militari molto riservati e discreti, non chiedevano mai niente a nessuno, però la popolazione di Bancali, provvedeva a fornire cibo e bevande a questi soldati.  La loro presenza era considerata una vera e propria protezione per tutti. Il nemico da combattere erano gli Inglesi e gli Americani. Mia madre da bambina aveva terrore degli Americani. Si diceva che i soldati della coalizione avessero dei nascondigli sotterranei  e al momento opportuno, sbucassero fuori sparando all'impazzata su tutti. I fanciulli dell'epoca vivevano un'infanzia all'insegna dell'insicurezza totale. Tutti coloro che invece non sfollarono nelle campagne, costretti a rimanere in città, si adeguavano di volta in volta, al suono della sirena per scappare nei sotterranei più vicini.
Mia nonna con le sue amicheposa davanti alle tende tedesche nel 44 














Uno dei più rapidi per tanti era quello di Piazza fiume. Finita la guerra, un grande sospiro di sollievo collettivo. Sassari si preparava a voltare pagina. Anche in campagna, scampato il pericolo, ritornava la normalità. Ecco una immagine che ritrae mia nonna e mia  madre con le sorelle e le sue amiche, che al capolinea del pullman che andava al mare, esattamente ad Alghero, posavano per uno scatto prima della partenza.  A destra nella foto i due maschietti, dovrebbero essere l'autista e il bigliettaio.