A cura di Mario Grimaldi
LU SINDAGU DI SASSARI FEMMINA

A cura di Mario Grimaldi
Chi vuoi che non lo ricordi (comunque Agostino - abitava in Via Canopolo - era un personaggio molto noto che girava per Sassari durante gli anni della nostra infanzia, suscitava ilarità e sollecitava quella attività goliardica che ,durante gli anni che ci vedevano svolgere la nostra attività studentesca, ci caratterizzava. Certamente non era un poeta o uno studioso, ma infinitamente simpatico e ben voluto). "Personaggio di Sassari, soprannominato " Agostino Campanaro " Tale appellativo deriva dal fatto che per molti anni ha esercitato la funzione di sagrestano nella chiesa di Santa Caterina.
La sua abitazione, un magazzino angusto, si trovava esattamente di fronte alla Chiesa, in Via Canopolo. Era un bravo servitore della parrocchia, sempre disponibile ad ogni esigenza del Parroco.

Un piccolo vizietto, però, dopo tanti anni lo portò ad essere licenziato e precisamente, aveva preso il gusto di bere "vino di messa", tanto che veniva sorpreso sbronzo e addormentato dietro l'altare.
Quindi il provvedimento irreversibile che lo portò per un po’ di tempo ad essere disoccupato e vivere in misere condizioni. Riuscì tuttavia a rimettersi un po’ in sesto quando intraprese l'attività di "Strillone," vale a dire venditore di giornali ambulante. Attività che esercitava nel centro storico dal primo mattino. Ancora ricordo quella cantilena mattutina: " La Nuova Sardegnaaaaa! La Nuovaaaa! Nuovaaaa! Per venderne di più aveva escogitato un sistema: una carrozzella per neonati piena di giornali, in questo modo non faticava nel trasporto.
Un altro modo era quello di diffondere notizie false per invitare gli acquirenti a comprare così il giornale. Ad esempio al mattino presto si fermava in un popoloso crocevia e iniziava a strillare dicendo: " Morto in un incidente stradale il Calzolaio tal dei tali…..! Uomo evidentemente molto noto nella zona e quindi, per curiosità tutti a comprare il giornale per leggere la notizia inesistente.
Ma questo sistema non durò molto e, tra il suo vizio di bere e andare nei botteghini dal mattino, lo portò a diventare un trasandato e quindi un quasi barbone e da li ad essere preso in giro dai ragazzi di strada. Anche questo personaggio verrà annoverato nei ricordi di una Sassari d'un tempo, la figura non è sfuggita all'attento caricaturista Paolo Galleri, che assieme a tanti altri compare nelle pagine di una serie di caricature di personaggi sassaresi: dal Presidente Cossiga alla macchietta sassarese…"
Tra e virgolette un ricordo biografico di Agostino - mi pare a cura dell'amico Tino Grindi.


A cura della redazione
Un po di relax estivo non nuoce, anzi serve per rigenerarci, e poi anche questa è storia, storia di una città i cui vicoli e piazze sono stati spesso, nello scorrere degli anni, palcoscenico di situazioni, a volte esilaranti, altre drammatiche, i cui protagonisti erano spesso e volentieri personaggi poveri ed emarginati che però, nel bene o nel male attiravano l'attenzione dei sassaresi, quella attenzione cionfraiola ma , infondo in fondo , celante un senso di protezione benevola nei confronti di queste creature sfortunate.
Qui ricordiamo uno dei personaggi, forse il più conosciuto in assoluto, anche ai giorni nostri, e per farlo ci aiutiamo con una poesia a Lui dedicata dall'amico Tino Grindi e tratta da una sua interessante e divertente pubblicazione intitolata "I LU CORI DI SASSARI": TRAPPADE' un personaggio divenuto noto a cavallo degli anni 50, si diceva fosse stato ferito nella seconda guerra mondiale, infatti aveva nel braccio sinistro una protesi che stringeva con fibbie. Era anche un pò zoppo e teneva sempre con se un bacolo nodoso. I ragazzi di strada lo ingiuriavano continuamente, stimolati dal fatto che rispondeva con frasi e bestemmie di una certa trivialità. Spesso le sue risposte avevano il sapore di battute ironiche improvvisate e spontanee, in perfetto dialetto sassarese cionfraiolo, con le quali dimostrava il più delle volte di essere simpatico e scherzoso nonostante gli scherni. Altre volte aveva una reazione irosa, e alzando il bastone e ripetendo improperi rimasti famosi, riusciva a tenere a bada e fare anche fuggire torme di ragazzini che lo accerchiavano.
Personaggio quindi da ricordare, A MEMORIA DI UN TEMPO CERTAMENTE POCO BELLO PER TUTTI, ma che i sassaresi con la loro ironia riuscivano a sdrammatizzare.
L' AMMINISTRAZIONE RINGRAZIA L'AMICO TINO.