CURIOSITA' NELLE CONSUETUDINI DI SASSARI DI ALLORA:
"Come scrisse Renato Pintus, approfittando del'occasione della vendemmia Tutta Sassari era in campagna nell'ottobre e dall'una all'altra vigna a far visita vicendevolmente, si facevano pranzi o merende comuni, si dividevano con piacere gli incomodi, si ricevevano gli amici degli amici, si viveva una vita tutta nuova, tutta sassarese, un attività, forse così intensa che non si esplicava in altre città agricole, forse perchè nessuna aveva le campagne così vicine all'abitato come le nostre".
Molto spesso le belle comitive <greffe> si recavano in campagna sull'imbrunire del sabato, con torce a vento o palloncini luminosi e la nottata costituiva la parte migliore del divertimento. Non si deve credere che la comodità delle abitazioni costituisse attrattiva da lusingare le allegre brigate col miraggio di confortanti riposi: tutt'altro!
Si sapeva bene che ogni comodità mancava, eppure ogni disagio si affrontava con noncuranza, anzi con allegria, con quel buonumore caratteristico da cui scaturiva l'arguzia, la risata schietta della persona felice.
Talvolta poche stanze a pian terreno, in parte occupate dal tino, dal torchio e da altri attrezzi agricoli, erano l'unico rifugio dei festeggianti. Ivi si deponevano i soprabiti, i mantelli, le borsette da viaggio, i cappellini: fuorchè a guardarobe questi ambienti rustici non servivano ad altro.
Il teatro del divertimento era il patio <piazzale> dinnanzi alla casa dove ci si rifocillava, si ballava, ci si imparavano giochi di società e si accendevano infine i fanosi falò (FUGGARONI) per giostrarvi attorno in una sorta di ballo tondo (da non confondere col ballo sardo).
A QUEL TEMPO UNQUE RISALGONO LE "vignate sassaresi"?
Se le origini si devono all'impianto delle vigne, certo è che le vignate nacquero con Sassari.
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A cura di Paolo Grindi
DA SOTTU.....
Sentite questa.....
L'articolo 70 degli antici Satuti di Sassari stabiliva, nessuno poteva gettare l'acqua, "o altro", dalla finestra, prima del terzo squillo della campana del Comune, e dopo aver gridato per tre volte: ti guarda! E questo grido, fin quasi al 1835, era stato sostituito da famoso da sottu!
L'uso continuò per molto tempo, e l'acqua sporca (chiamiamola così) fu ben spesso causa di litigi e incidenti di ogni genere, poichè le parole "da sottu!" si pronunciavano dopo, e non prima del gettito fatale.
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Caffè o Lattuga?
Sentite questa:
Una curiosità della nostra Sassari, che forse non tutti conoscono. Il "Caffè", inteso come locale pubblico a Sassari non si sentiva la necessità e non furono in uso che alla fine del 1700.
Il caffè si prendeva da tutti nella propria casa, o in quella dove si andava a fare visita, i sassaresi dei tempi passati si sarebbero vergognati di andare a berlo in un luogo pubblico.
Uno dei primi Caffè fu quello di Nicolò Volpi, situato di fronte al Palazzo Civico.
Lo stesso caffè esisteva ancora nel 1802 diretto dalla vedova Volpi. Sentite questa: in un articolo pubblicato in un giornale di Milano nel 1834, si scrisse che in Sassari si faceva poco uso di caffè, poiché in sua vece si mangiavano le lattughe (?!!?).