A cura di Mario Grimaldi |
Sono trascorsi 40 anni ma dalla nostra memoria non abbiamo rimosso il tragico ricordo di quel 17 maggio 1979 quando un pauroso evento ha scosso la tranquillità dei sassaresi. In un pomeriggio primaverile i cittadini, intenti nelle loro tranquille passeggiate o impegnati dagli acquisti, presso i negozi del centro, animavano le piazze e le vie più importanti della città. Gente che saliva o che scendeva lungo il Corso Vittorio Emanuele , che sostava nell'area che occupa Piazza Azuni e quella di Piazza Tola, o che guardava le vetrine dei negozi di Via C. Battisti, ebbene, venne tutta e di colpo, precisamente alle ore 18,30, coinvolta in una drammatica situazione quasi assurda. Era fin dai tempi della guerra, quando la città subì i bombardamenti aerei, che non ci si sentiva più aggrediti da un incubo di tal natura: Un boato spaventoso, inspiegabile, scosse la tranquillità dei sassaresi quando un agghiacciante scoppio fece tremare la terra: rumore assordante, polvere urla: cosa era accaduto?
Solo chi era più vicino, alla tragedia che si stava consumando, si rese conto che da quel locale ubicato al piano terra di Via Cesare Battisti - sede di una nota tabaccheria dei Monopoli di Stato, contestualmente allo scoppio venivano sbalzati fuori verso la strada frammenti della vetrina, calcinacci e pezzi degli arredi interni. Il tutto inevitabilmente andava a colpire la gente che circolava per la strada (Il bilancio finale fu di 44 feriti). L' inferno si era scatenato all'improvviso, dopo pochi minuti la città fu pervasa dal suono inquietante delle sirene di decine di ambulanze pubbliche e private, nonché da quelle azionate dai mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco, delle volanti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della polizia municipale che dalle loro sedi erano partite per dirigersi sul luogo del disastro. La scena che si presentò ai soccorritori era inquietante - anche perché in un primo momento serpeggiava l'ipotesi di un attentato terroristico.
I pavimenti dei locali commerciali adiacenti alla tabaccheria erano ceduti ma all'interno della rivendita erano addirittura sprofondati; la terribile deflagrazione era avvenuta proprio lì cogliendo di sorpresa il preposto alla vendita Claudio Pintore, travolgendolo sotto le macerie, dove cessò di vivere. Dalle rovine fu estratta, ancora viva, una pensionata di 70 anni, trasportata in ospedale morì dopo poche ore. Alcuni giorni dopo, sotto la macia furono trovati anche i corpi di due giovani infermiere, erano abbracciate (una morta sul colpo schiacciata da un masso e l'altra deceduta per asfissia - bilancio 4 morti -).
Naturalmente non si trattò di un attentato ma di una banale, se pur devastante , perdita di gas da una condotta antistante, sotto traccia proprio davanti alla tabaccheria - Gas propano che essendo più pesante dell'aria (aria propanata) - si era deposita sotto i locali della rivendita.
grazie per l'attenzione.
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