"Pur se il territorio sassarese custodisce molte testimonianze archeologiche della presenza dell'uomo fin dal Neolitico, la città inizio il suo sviluppo dal secolo XII°. Sicuramente già dai secoli precedenti molti degli abitanti di Torres abbandonarono l'antico centro, nel quale abitavano il giudice e i vescovo, ritenendolo poco al sicuro dai frequenti attacchi degli Arabi e si rifugiarono più verso l'interno; (i primi documenti che fanno riferimento a Sassari -Tathari - sono del 1135 e probabilmente a quella data il villaggio era già formato e inserito nella curatoria della Flumenargia).
Come sempre detto Sassari per la sua posizione, per il clima, per l'abbondanza delle sorgenti, si sviluppò abbastanza facilmente fino a diventare il capoluogo della curatoria. Durante il Tredicesimo secolo la situazione sempre più grave di Torres, oltre che catalizzare popolazione, favorì anche la crescita politica del nuovo centro sassarese che in pochi decenni da grosso borgo quale era si trasformo in città divenendo un centro commerciale di notevole spessore, aperto all'influsso di Pisa e Genova alle quali era collegata da una continua e crescente rete di traffici.
A metà del Tredicesimo sec. si estinse la dinastia giudicale di Torres e Sassari ne approfittò per ultimare il suo sviluppo politico; durante lo scorrere dello stesso secolo assunse forma urbana, si munì di una potente cinta di MURA rafforzata da TORRI ed estese la propria giurisdizione fino alla Flumenargia, alla Romangia e alla Nurra. Questo processo si definì meglio nel 1294, quando venne costituito il Comune di SS con i suoi Statuti e sotto la protezione di Genova.
Quando fu certa la conquista Aragonese l'oligarchia mercantile che dominava la città opto per la sottomissione al re di Aragona, e nel 1323 i suoi delegati si presentarono al campo dell' infante Alfonso e prestarono omaggio al re,\ fu però un rapporto precario: infatti la popolazione sassarese abituata ad esser autonoma, non sopportava bene la nuova situazione, e sopratutto l'amministrazione totalitaria degli Aragonesi, per ciò, appunto nel 1325, spinta da Genova e dai Doria, SASSARI decise di ribellarsi dando inizio a un tempestoso periodo della storia della città.
Per meglio controllare la situazione gli Aragonesi edificarono il CASTELLO e addirittura paventarono l'ipotesi di disperdere la popolazione e di sostituirla con abitanti di provenienza iberica. SASSARI non si estraneo dall'avvicendarsi dei fatti conseguenti alla guerra tra i Doria ed Aragona: di fatto, durante il secolo XIV° i sassaresi furono assediati alcune volte e poi videro la città occupata dalle armate del giudice di Arborea. Dopo la battaglia di Sanluri cadde tra le grinfie del visconte di Narbona, ma la situazione non piacque a una parte dell'oligarchia mercantile che si schierò apertamente contro il visconte a favore di un ritorno della città sotto il re di Aragona, che avvenne nel 1417 .
Le furono confermati gli antichi privilegi e la propria autonomia e, come città regia, prese parte nello Stamento reale al parlamento celebrato a Cagliari da Alfonso V° nel 1421. Nella seconda metà del secolo, dopo la morte del sovrano, mentre i rapporti della città con Giovanni II° si facevano meno felici, anche l'assetto cambiò e la vecchia oligarchia mercantile fu prevaricata dall'emergente classe feudale. Dal nuovo sovrano venne posta in atto una radicale riforma dell'amministrazione che comportava una drastica riduzione dell'autonomia della città; il conflitto con Sassari geloso custode dei propri privilegi, fu inevitabile ed alcuni eminenti cittadini che avevano sostenuto la ribellione pagarono duramente.
Non venne evitato, tuttavia, che la riforma dell'amministrazione venisse messa in essere e che l'autonomia fosse di tanto ridotta; nel corso del secolo la città risenti anche della mutata situazione nella quale il regno di Sardegna si trovava, l'isola infatti era oramai ridotta ad un piccolo regno di frontiera appartenente ad un impero impegnato in una lotta per la supremazia mondiale".-
Grazie per l'attenzione.@mariogrimaldi