PER LA SERIE, ANTICHI MESTIERI, TRATTEREMO A BREVE QUESTO ARGOMENTO. I VENDITORI DI CANDELE. In occasione delle ricorrenze, in tanti prima della consueta tappa al cimitero passavamo dal venditore di candele e lumicini. Nel periodo della ricorrenza dei santi e dei morti, questa figura professionale, considerata un po' ambigua, quasi tipo il becchino, la trovavamo fuori dai cimiteri con l'esposizione fittizia dei ceri vari. C'erano anche dei proverbi scaramantici che venivano usati in queste occasioni. A Sassari si usava molto "Vai e azzendi una candela a Santa Rita " . Quando è stato regolamentato il ruolo degli ambulanti, questa figura professionale di venditore da strada, si è estinta. I vigili urbani facevano sgomberare immediatamente le strade e le bancarelle precarie, abusive e improvvisate, talvolta, nei casi di recidività, sequestrando anche le merci. Oggi come oggi per fare questo mestiere bisogna essere iscritti all'albo dei commercianti.
Con l'avvento dei centri commerciali chi deve acquistare ceri votivi ha solo l'imbarazzo della scelta. Un altro mestiere che tiene il passo e ha subito poche trasformazioni, è invece quello dei venditori di fiori, che proprio nei cimiteri, attualmente tengono una postazione fissa... ma questo è un altro mestiere del quale avremo modo di parlare, insieme a quello più recente dei Torchiatori da strada. ( Nell'immagine sotto il classico esempio ti torchiatori )
giovedì 27 marzo 2014
Con l'avvento dei centri commerciali chi deve acquistare ceri votivi ha solo l'imbarazzo della scelta. Un altro mestiere che tiene il passo e ha subito poche trasformazioni, è invece quello dei venditori di fiori, che proprio nei cimiteri, attualmente tengono una postazione fissa... ma questo è un altro mestiere del quale avremo modo di parlare, insieme a quello più recente dei Torchiatori da strada. ( Nell'immagine sotto il classico esempio ti torchiatori )
giovedì 27 marzo 2014
SEMPRE IN TEMA DEI LAVORI DA STRADA
VINO PER LA STRADA PRONTO E TORCHIATO
Un mestiere in particolare, che ci ricordiamo. C'era il nonno di un nostro caro amico , che andava nelle case, nel periodo autunnale con l’uva e poi torchiava l’uva e facevano il vino. Perciò tutti, quasi tutti, non andavano a comprar la bottiglia di vino ma compravano dell’uva. Poi il cantiniere andava col torchio, aveva una tumbarella particolare e andava nei portoni di casa a torchiare il vino, LA gente ( CLIENTI ) lo metteva nelle damigiane e nelle cantine e poi imbottigliavano. In pratica ogni famiglia faceva il vino in questo modo. Questa cosa caratteristica, è avvenuta per tanti anni; io penso fino a metà degli anni ‘60.
giovedì 27 marzo 2014