sabato 26 aprile 2014

Via Munizione vecchia

25 aprile 


" LA MUNIZIONI " E " L' INSINUAZIONI " VIA Munizione Vecchia e Via Insinuazione: sono due delle più antiche e caratteristiche vie della città vecchia, a breve distanza dal tratto di mura medioevali che costeggiando l'odierna via Brigata Sassari, presso a poco allineato al palazzo delle poste, si congiungeva col castello aragonese. Adesso l'indicazione delle due vie, per chi ancora si esprima in sassarese, è semplificata in La Munizione e L'insinuazioni, e non vi è dubbio che tale indicazione dialettale segue una tradizione viva: come si indicano oggi, le due vie dovevano essere indicate nei secoli scorsi. . Ma perchè queste intitolazioni? Via Munizione Vecchia è un pò il proseguimento, verso l'accennata ( e ora inesistente ) barriera murale, della via Insinuazione; una fa parte del quartiere di Santa Caterina, l'altra del quartiere di San Nicola. Un tempo le due vie andavano sotto un unica denominazione. La parte riguardante via Munizione Vecchia nel censimento del 1872 venne chiamata via Carboni, dal letterato e poeta Francesco Carboni, che nacque a Bonnanaro nel 1746 e visse a Sassari ( ma onorato in tutta Italia ) fin verso il 1835 : era ritenuto uno dei poeti latini più alti e raffinati, e ancor oggi la lettura dei suoi esametri e dei suoi pentametri giustifica pienamente la qualifica di " Catullo sardo " che egli ebbe. Nel 1875 la via riprese la sua antica denominazione di via Munizione Vecchia e la mantiene ancora oggi. Il potale che riproduce la nostra fotografia, per mandato che sia, testimonia la nobiltà delle costruzioni che sorgevano nell'antica via. Le stesse vicissitudini toponomastiche ha seguito la via Insinuazione fino all'odierna diversificazione. L'Insinuazione era una specie di ufficio delle Ipoteche, detto anche Tappa, nel quale si " inserivano " le nuove proprietà. Gli Statuti del 1294 prescrivevano che qualunque mutamento nelle proprietà doveva essere dichiarato, e cioè " INSINUATO ", davanti al magistrato pubblico, ma gli appositi uffici furono istituiti soltanto nel 1738. La loro ubicazione nella via Insinuazione era quella del vecchio Archivio Notarile. Dunque due umili vie dell'antica denominazione sono espressione di una paginetta di storia locale.




sabato 5 aprile 2014

Castello Aragonese 1331

Se vogliamo scrivere per trattare la storia della nostra città è inevitabile, ogni tanto dover riprendere il discorso del Castello Aragonese e in questo caso nell'analizzare questo documento quasi tecnico del Costa, ecco che il Castello ritorna ad affacciarsi con poderoso interessamento al pari di quella che fu la sua antica mole.
Come si evince dal disegno di E. Costa (la mappa in alto), il castello aveva forma quadrangolare con quattro torri quadrate agli angoli e una quinta in cui era la porta di accesso dalla città. Sulla facciata della torre centrale - che a nord-est aveva murati gli stemmi del vicerè Cervellon e del veguer Montpaò, assieme ai pali di Aragona, alla torre civica e a uno scudo di ignota attribuzione - erano due decorazioni a rilievo, entro il doppio riquadro e con ornati gotici(E. Costa 1909). L'approvvigionamento idrico era assicurato da pozzi e da una cisterna; vi era un ampio cortile interno e lo spiazzo esterno, detto plà del castell, era parzialmente occupato da orti. Nel castello risiedeva l'alcayde (comandante regio) col presidio militare, dopo il trasferimento da Cagliari a Sassari, dal 1563 vi si insediò il tribunale dell'Inquisizione che adibì a carceri parti dei locali a piano terreno e al piano alto. Di quet'importante struttura difensiva oggi non restano che cinque scudi murati all'interno della caserma Lamarmora (edificata al suo posto), poche immagini aquerellate, incise o fotografiche, e il toponimo della piazza.
Notizie storiche:
(Castello Aragonese - 1331/
L'esborso, da parte della municipalità sassarese di una forte multa da destinare alla costruzione del castello accanto alla porta di Capu di Villa, nel punto più elevato delle mura, rappresentò nel 1326 il prezzo della pacificazione fra la città ribelle ed Aragona. L'infante Alfonso provvide a nominare quale responsabile della costruzione tale Miguel Garbi, residente a Bonaria (f: A. Arribas Palau 1952), ma ' venne solo nel 1331, dopo che la nuova rivolta, scoppiata nel 1329, fu sedata col saccheggio della città, l'espulsione del ceto dirigente e mercantile locale e la confisca dei beni, assegnati in feudo o in enfiteusi a cittadini catalani.
Per il momento penso sia opportuno fermarsi qui, in primis per non tediare gli amici con un lungo scritto gli amici, in secundis per offrire, anche agli altri membri del gruppo interessati, l'opportunità di riprendere il discorso storico ancora tanto ampio, riprenderlo con integrazioni a questo post.
E naturalmente il sottoscritto si riserva di arrichire l'argomento, su questo stesso post, in seguito.
Grazie per l'attenzione.